Carriera FM16 | Persik Kediri, Premier Division Indonesia, stagione 2015/16 - 2

Il precampionato, tra infortuni e problematiche varie, non è andato esattamente come speravo, anche se i risultati delle amichevoli sono stati confortanti.

Adesso, però, con la prima partita ufficiale della stagione ormai alle porte, dobbiamo dimostrare che quanto di buono abbiamo fatto durante la preparazione non è stato frutto del caso e la nostra occasione per dimostrarlo arriva alle 15.30 di domenica 4 ottobre. 

Finalmente ci siamo.

Il nostro avversario è il Persekam; non ne conosco il valore (e lo stesso discorso vale per tutte le altre squadre indonesiane che affronteremo), ma decido, pur giocando in trasferta, di non adottare un atteggiamento difensivo e mantenere il 4-2-3-1 standard che abbiamo preparato durante il precampionato (cliccate sulle immagini per ingrandirle)


Nell'immagine a sinistra vedete quello che dovrebbe essere il mio undici di partenza ed è evidente che per l'esordio in campionato dovrò fare a meno di tre titolari, tutti fuori per infortunio.

Per dirla tutta, anche il resto della rosa, già numericamente carente, è falcidiato dagli infortuni, tanto che a stento riesco a stilare la lista dei 18 da mandare in campo, ma ormai la testa è solo alla partita.
            
Partita che si mette subito in discesa per noi, perché dopo 15 minuti siamo già in vantaggio di due reti, grazie alla doppietta dell'ala destra Tamsil Sijaya; i nostri avversari sono allo sbando, noi dominiamo in tutto e per tutto e la partita scorre via senza problemi, finché, quando mancano una quindicina di minuti alla fine dell'incontro, sono costretto ad effettuare un paio di cambi (diversi giocatori non hanno i novanta minuti nelle gambe).

Tanto inspiegabilmente quanto improvvisamente, la partita cambia volto e dopo pochi minuti, tra l'81° e l'84°, il Persekam va in gol per due volte; la prima direttamente su punizione e poi grazie ad un lancio lungo che scavalca la nostra difesa e mette il loro centravanti da solo davanti al portiere.

Sono allibito: nel giro di tre minuti, abbiamo bruciato due gol di vantaggio e come se non bastasse ora subiamo il gioco dei nostri avversari, tanto che, a fine partita, devo quasi ritenermi fortunato per non aver perso.

In sala stampa, la mia insoddisfazione è palese. Abbiamo buttato al vento due punti e non riesco a spiegarmi il perché. A dire il vero, le ragioni potrebbero essere tante, ma non vedo perché dovrei parlarne pubblicamente: calo fisico, calo di concentrazione, atteggiamento tattico sbagliato, sostituti non all'altezza, etc. Anzi, non è nemmeno detto che sia tutto imputabile ad una sola di queste cause e non, invece, ad un mix delle stesse.

Nel dubbio, decido di vedere come si comporterà la squadra nella partita successiva, così due settimane dopo (c'è stata una pausa per le Nazionali) mi affido di nuovo agli undici scesi in campo contro il Persekam, anche perché non ho recuperato nessuno dei titolari infortunati. Stavolta, l'avversario di turno è il Persires.

L'andazzo è molto simile a quello della partita precedente e chiudiamo il primo tempo in vantaggio per 2-0. Nel secondo tempo, andiamo nuovamente a segno e sul 3-0 decido, ancora una volta, di effettuare un paio di cambi. La storia si ripete: la squadra perde il filo di quel gioco che così bene aveva gestito fino ad allora e prendiamo ancora una volta due reti nel finale di partita, ma stavolta, pur se tra mille ansie, portiamo a casa la vittoria.

Mi sembra chiaro che, non potendo cambiare i giocatori, devo rivedere qualcosa a livello tattico, perché se prendiamo 4 gol in due partite la colpa è sicuramente anche un po' mia. Nella partita successiva, giocata in trasferta contro il Persiba Bantul, adotto un atteggiamento un po' meno spregiudicato e i risultati si vedono... in tutti i sensi. Infatti, a restare inviolata non è solo la nostra porta, ma anche quella degli avversari. 0-0 e tutti a casa.



Tutto sommato, sotto certi aspetti l'avvio è positivo: due pareggi in trasferta ed una vittoria nell'unica partita casalinga giocata non sono certo da buttare e grazie ai 5 punti conquistati siamo a ridosso delle primissime posizioni, anche se staccati di quattro punti dalla capolista Mojokerto Putra, unica squadra a punteggio pieno.

Il nostro trend positivo continua anche con la partita successiva; grazie alla seconda vittoria casalinga contro il Persipur, agganciamo il secondo posto e ci posizioniamo a due soli punti dalla capolista, che nel frattempo ha colto il primo pareggio del campionato. Poi, come vedete, la luce si spegne.



Alla prima sconfitta della stagione, che fa doppiamente male perché subita in casa, fa seguito anche la seconda, anch'essa doppiamente spiacevole perché ci viene inflitta dal Kalteng Putra, squadra finora a secco di vittorie e che, proprio per questo, occupava l'ultimo posto in classifica.

Certo, posso avanzare qualche giustificazione al riguardo: nel giro di una settimana, si rompono tutti e tre i portieri e, sempre a causa degli infortuni, non ho praticamente più punte di ruolo disponibili, ma sono lo stesso molto arrabbiato, soprattutto con me stesso.

Avrei dovuto prevedere eventualità di questo tipo, ma ho ritenuto, sbagliando, che non ci fosse bisogno di integrare la rosa in questi ruoli, perché utilizzando un modulo ad una sola punta il quarto attaccante (per non parlare del quarto portiere) sarebbe stato superfluo. E invece...

In ogni caso, aspettando il mercato di gennaio, in questo momento non posso fare altro che cercare di mettere in campo la migliore squadra possibile con gli uomini che ho a disposizione.

Fortunatamente, proprio a ridosso della partita con il Persigo del 6 dicembre (c'è stata l'ennesima sosta per le Nazionali), torna a disposizione Qischil Gandrumminny, la punta titolare che era stata a lungo assente per infortunio.

Nonostante non sia consigliabile schierarlo immediatamente, spinto dall'emergenza inserisco il giocatore nell'undici di partenza e nemmeno dieci minuti dopo il fischio d'inizio il ragazzo si fa male di nuovo. Decido, rischiando un aggravamento dell'infortunio, di lasciarlo comunque in campo fino al termine; il risultato finale ci premia (vinciamo 1-0 soffrendo tantissimo), ma mi sono praticamente, scusate il triplo gioco di parole, giocato il giocatore, che, peraltro, non ho ancora finito di spremere.

Infatti, l'incontro successivo ci vedrà giocare in trasferta contro la capolista Mojokerto Putra. Per noi potrebbe essere l'occasione buona per accorciare le distanze e rifarci sotto, perciò, vista l'importanza della partita, decido di sottoporre ad infiltrazioni il nostro centravanti, nella speranza che una punta di ruolo, pur se in condizioni a dir poco precarie, sia meglio di qualunque altro giocatore schierato fuori posizione.

E questi sono i risultati



Contro il Mojokerto perdiamo 3-0 (risultato pesante, ma maturato nel finale di partita), otteniamo un pari interno contro il Bengkulu (Gandrumminny, intanto, è finito definitivamente in infermeria) e perdiamo ancora fuori casa per 3-0 contro il Persiwa, stavolta dominati dall'inizio alla fine.

La situazione è critica: la tifoseria rumoreggia, parte dello spogliatoio pure e la dirigenza, ovviamente, non è per niente contenta dell'andamento della squadra che, nell'arco di poche settimane, è scivolata dal secondo posto alle zone medio-basse della classifica. Tanto è il disappunto che il presidente mi pone un ultimatum: o ottengo 10 punti nelle prossime 5 partite di campionato o verrò esonerato.

Alla fine del mese, in questo clima decisamente non idilliaco, si inserisce anche la Coppa d'Indonesia. Il sorteggio ci regala il Persib, squadra di Super League, e vi lascio immaginare quanto sia felice di avere un doppio confronto infrasettimanale nel bel mezzo di una crisi di gioco, di risultati e di infortuni come quella del Persik.

Vista la situazione contingente, della Coppa d'Indonesia non può importarmi meno; schiero una formazione che definire rimaneggiata è dir poco (l'unica mia preoccupazione è di far recuperare gli undici che hanno giocato domenica) e al 3-0 finale non mi scompongo per niente, perché i pensieri sono tutti alla prossima partita di campionato, che si giocherà a gennaio.

Per Capodanno, i miei personali festeggiamenti sono abbastanza sotto tono e la notte del 31 dicembre stappo mestamente una bottiglia di spumante, augurandomi che il detto "Anno nuovo, vita nuova" per me non si trasformi a breve in "Anno nuovo, squadra nuova". 

Ormai, c'è una domanda che mi assilla e che mi sento ripetere dai media in ogni occasione: riuscirò a rispettare l'ultimatum impostomi dalla dirigenza, mantenendo così il mio posto al Persik?

La risposta nel prossimo post.


        

Commenti

  1. Si fa dura... Io se fossi in te proverei a cambiare anche assetto in campo, passando ad un 4-4-2 oppure un 4-5-1.
    Comunque sempre Forza Persik!!

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    1. Ciao, hai ragione, si fa dura.
      Per quanto riguarda il modulo, più che una libera scelta ho semplicemente utilizzato quello che meglio si adattava ai giocatori in rosa. Personalmente non amo il 4-2-3-1, ma sostanzialmente non ho alternative. Avevo pensato ad un 4-5-1, ma non posso prescindere dai mediani e dai trequartisti esterni; inoltre, nessuno dei centrocampisti centrali, di ruolo o adattati (tipo i mediani stessi), è in grado di fornire un apporto qualitativamente superiore a quello che mi danno il secondo mediano ed il TC.
      Adottare il 4-4-2, invece, sarebbe stato ancora più complicato, perché nessuno dei tre attaccanti ha le caratteristiche per fare la seconda punta.
      In tutta sincerità, sono convinto che, più che gli infortuni, a "penalizzarmi" siano stati gli osservatori: quando i rapporti iniziali non superano il 10/12%, praticamente diventa una lotteria scegliere di focalizzare l'attenzione su qualcuno ed il provini si può proporre solo agli svincolati.
      In ogni caso, per quanto spiacevole sia la situazione, non è ancora detta l'ultima parola. Non sarà facile, ma nemmeno impossibile. Incrociamo le dita :-)

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