Carriera FM | Persibat Batang, Premier Division Indonesia, gennaio 2016

Dopo aver passato poco più di due settimane ad arrovellarmi sull'idea di tornare o meno in Italia, dall'Indonesia mi viene offerta una nuova occasione.

A propormi un contratto è, infatti, il Persibat Batang, club della Premier Division di livello decisamente inferiore rispetto al Persik Kediri, ma che forse proprio per questo meglio si adatta alla mia attuale condizione di allenatore alle prime armi; così, accetto senza pensarci su due volte e parto per la nuova destinazione.

Il Persibat Batang è un club semi-professionistico indonesiano fondato nel 1974; la società ha sede a Batang, capitale dell'omonima reggenza situata sulla costa settentrionale della provincia di Giava Centrale (prima di fare il biglietto, ho dato un'occhiata alla cartina) e la squadra gioca gli incontri casalinghi al Moh Sarengat Stadium, struttura in grado di accogliere circa 12.000 persone.


Arrivo in sede il 30 gennaio a tarda sera e mi metto subito all'opera, anche perché il giorno dopo si gioca. Fatte le dovute presentazioni e preso possesso del mio ufficio, comincio a studiare i rapporti dello staff. 

Ancora una volta (comincio a pensare che in Indonesia sia la norma), la prima cosa che mi salta subito agli occhi è l'organico estremamente ridotto (solo 18 giocatori) e gli inevitabili buchi in alcuni ruoli. In tutta la rosa, ad esempio, non c'è un centrocampista destro, mancano dei terzini "veri" (solo fluidificanti adattati) e posso contare su un solo centrocampista centrale ed un solo centrocampista sinistro.

Non tenendo conto di queste lacune e stando al rapporto del mio vice, per l'undici di partenza posso comunque fare affidamento su uomini validi un po' in tutti i reparti; a spiccare, però, sono questi tre giocatori, le stelle della squadra (cliccate sulle immagini per ingrandirle)

Agus Tri Laksono - Portiere

Cahya Sumirat - Centrocampista sinistro

Engkus Kuswaha - Punta

Non appena inizio a sfogliare le loro schede mi viene subito una piccola fitta al cuore, perché mi accorgo che il portiere starà fuori per circa un mese e mezzo a causa di un infortunio (quindi salterà almeno la metà delle partite che restano ancora da giocare). Il dispiacere più grosso, però, lo provo guardando la scheda di Sumirat, perché il giocatore ha già trovato un accordo per unirsi ad un'altra squadra a fine contratto.

Pur se con una partita alle porte ed una squadra da allestire, per non correre il rischio di farmi soffiare a costo zero i migliori giocatori del Persibat decido di offrire subito il rinnovo a Laksono e Kuswaha, ma, terza fitta in pochi minuti, nessuno dei due intende intavolare una trattativa.

Assalito da un dubbio, do un'occhiata ai contratti di tutta la squadra e mi accorgo che i giocatori sono tutti in scadenza. Offro il rinnovo a quelli di maggior interesse, ma la risposta è unanime: non sono interessato.

Andiamo bene.

Vista la situazione, decido di rinviare il discorso rinnovi a fine stagione e mi concentro sulla formazione da schierare per la partita in arrivo. Mancano alcune ore alla partita e mi butto a capofitto alla ricerca di un centrocampista destro e di una coppia di terzini, anche perché ho deciso di utilizzare il 4-4-2 come tattica di base.

Con il budget per gli acquisti in rosso (chi mi ha preceduto sembra non aver badato a spese), posso solo cercare tra gli svincolati o tra i prestiti a costo zero ed è proprio da quest'ultima categoria che arrivano i primi rinforzi per il Persibat, individuati nel giovane centrocampista destro Riskal Susanto e nell'esperto terzino destro Dedean Surdani

Riskal Susanto

Dedean Surdani
  
Coperta la fascia destra, mi manca un terzino sinistro. Stavolta, vado a pescare tra gli svincolati e prendo due giocatori, Waskito Sujarwoko e Nana Riyadi

Waskito Sujarwoko

Nana Riyadi

A dire il vero, li ho presi entrambi perché il loro contratto non è... un contratto.

Infatti, se da un lato lo status di società semi-professionistica del Persibat non mi permette di offrire contratti a tempo pieno ma solo part-time (cosa che allontana i giocatori di un certo livello), dall'altro mi consente di portare in squadra calciatori che vengono pagati non a stipendio fisso, ma a prestazione.

Proprio grazie a questa peculiarità, mi posso permettere il lusso di portare in squadra giocatori le cui caratteristiche non mi sono del tutto chiare, come nel caso di Sujarwoko, Riyadi e di tutti quelli che, nel giro di poche ore, arrivano al Persibat in qualità di riserve.

Rimpolpata la rosa che ora consta di 30 elementi, è il momento di pensare alla partita. Prima, però, la dirigenza vuol mettere le cose in chiaro



In pratica, al di là dei giri di parole, l'obiettivo è la salvezza e dando un'occhiata alla classifica mi accorgo che la posizione del Persibat è abbastanza ambigua, visto che, quando restano da giocare otto partite, siamo sì al settimo posto, ma a soli 4 punti dalla penultima piazza


  
Del resto, la classifica del girone vede 9 squadre nell'arco di 7 punti e, con otto partite da giocare, praticamente quasi ogni match sarà uno scontro diretto, il primo dei quali ci vede giocare in trasferta contro il Persiba Bantul, che in classifica ha un punto in più di noi.

Alla fine, il sostanziale equilibrio di valori espresso dall'andamento in campionato si riflette anche nel risultato dell'incontro



Archiviato il mese di gennaio, la prima partita di febbraio è rappresentata dal match di ritorno della Coppa d'Indonesia, che vinciamo sancendo così il nostro passaggio del turno; subito dopo, ironia della sorte, il campionato ci mette contro proprio il Persik Kediri.

Trattandosi del mio esordio casalingo, spero di fare bene davanti ai tifosi del Persibat, ma un calcio di rigore a favore del Persik nei primi minuti della partita rende le cose più facili ai nostri avversari che, alla fine, vincono per 1-0.

Sono rammaricato, ma nei due turni successivi, giocati entrambi in trasferta, cogliamo due pareggi tutto sommato positivi; a far nascere qualche preoccupazione è, invece, la sconfitta casalinga che subiamo in coppa per mano del PSKS



Due sconfitte negli ultimi due incontri casalinghi qualche pensiero lo fanno venire e apporto dei piccoli cambiamenti al sistema di gioco della squadra, ma anche a marzo la musica non cambia poi molto, visto che collezioniamo tre pareggi in altrettante partite



Le statistiche dicono che, nonostante un buon possesso, non solo ci facciamo vedere pochissimo nell'area avversaria, ma tiriamo ancor meno, pur andando quasi sempre a segno nelle poche occasioni che riusciamo a creare. Sono perplesso, ma a questo punto della stagione non penso che cambiare drasticamente stile di gioco sia un bene.

Del resto, siamo ormai arrivati ad inizio aprile e quando mancano solo due partite per finire il girone, la situazione in classifica del Persibat è la seguente


Non sono certo rose e fiori, ma la situazione non è nemmeno disperata. Rispetto a fine gennaio, siamo scivolati giù di due posizioni ed il nostro distacco dalla penultima è rimasto invariato, perciò non possiamo concederci il lusso di ulteriori passi falsi, soprattutto in casa.

Ed è proprio in casa che, nella penultima di campionato, giochiamo contro il Bengkulu, la squadra che ci precede in classifica. Una vittoria ci assicurerebbe la matematica certezza della permanenza in Premier Division e su consiglio del vice indico una riunione di spogliatoio per rendere chiara a tutti l'importanza della partita.

Tutti d'accordo, tutti carichi, tutti determinati... e alla fine il risultato è quello che vedete



Perdiamo per l'ennesima volta di misura, ma soprattutto perdiamo per l'ennesima volta in casa. Fortunatamente, i risultati dagli altri campi ci sono favorevoli e, pur perdendo, confermiamo la permanenza in Premier Division per la prossima stagione. Priva di ogni significato, l'ultima partita della stagione finisce, manco a dirlo, con l'ennesimo pareggio, cosa che ci permette di chiudere al 9° posto del nostro girone.

Finita la stagione, anche se a caldo, cerco di fare il punto della situazione.

Ho allenato la squadra per tre mesi e la sola impressione che ho avuto osservando i giocatori in campo è stata che abbiano fatto tutto il contrario di quello che gli si è detto di fare. All'inizio, in effetti, avevo deciso di dare giusto una o due indicazioni collettive da seguire in campo, ma con il passare delle partite, alla luce del gioco e dei risultati, ne avevo pian piano aggiunte ancora due o tre, senza, però, sortire effetto alcuno.

Forse non hanno avuto abbastanza tempo per assimilare i nuovi concetti o sono stati altri fattori a incidere sulle prestazioni? Chissà. Di certo, con i giocatori già in vacanza e con il nodo rinnovi ancora da sciogliere, devo pensare ad impostare la squadra per la nuova stagione.

Ma di questo vi parlerò nel prossimo post.


  

  
      

Commenti

  1. Nel campionato malese io adotterei un 4-4-2 strutturato-contropiede con i terzini che si sovrappongono perché si può paragonare alla nostra Lega Pro/Serie C quindi inutile impostare una tattica troppo spregiudicata essendo di un livello troppo basso. Poi metterei un centrale di centrocampo più basso (incontrista difensivo ovviamente) e un centrocampista di quantità di supporto al suo fianco. Due Ali di supporto ai due attaccanti impostandoli come Fulcro del gioco (supporto) e Attaccante che pressa o Seconda Punta.

    Comunque sono curioso di vedere come andrà a finire!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, per la prossima stagione l'idea è di mantenere il 4-4-2, ma sto prendendo in considerazione altre alternative, perché molto dipenderà dai rinnovi e da chi riuscirò a prendere durante la sessione di mercato.
      All'inizio ho adottato proprio il contropiede (il Persebat è pur sempre una squadra che mirava alla salvezza e non sono un pazzo), ma, dopo le due sconfitte interne, almeno per gli incontri casalinghi oscillavo tra standard e controllo.
      Nel 4-4-2, il centrocampista basso per me è un must e di solito lo uso proprio come incontrista, mentre per quello di quantità se non ho il giocatore giusto preferisco assegnare altre mansioni (in questo caso, regista arretrato). Su terzini e ali, il problema è lo stesso: se non hanno le giuste caratteristiche, preferisco che facciano il compitino.

      Sul come andrà a finire, credimi, sono curioso anche io.

      Oggi, se non ci saranno intoppi, dovrei iniziare il precampionato; non vedo l'ora di preparare la nuova stagione e spero che la campagna acquisti porti qualcosa di buono.

      Incrociamo le dita :-)

      Elimina
  2. Che crepi il lupo!!

    RispondiElimina
  3. Ma non è che non avendo ancora imparato bene la lingua, i giocatori capiscono poco quel che gli si viene detto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero! Si tratta di un'ipotesi che non avevo preso in considerazione, ma ci può stare, del resto faccio ancora fatica a ricordarmi i nomi dei giocatori. Comunque, dopo un anno di permanenza, la mia conoscenza dell'Indonesia ha già raggiunto il massimo; speriamo che nella conoscenza rientri anche la comprensione della lingua :-)

      Elimina
    2. Prova anche a farti pagare il corso di patentino....io in tre anni di lega pro non ho trovato nessuno che me lo faccia fare...

      Elimina
    3. Se tutto va bene e ottengo il rinnovo, mi riprometto di farlo alla fine della stagione che sta per iniziare. Tra l'altro, non l'ho fatto prima perché volevo vedere quanto ha inciso un anno di panchina sui miei valori da allenatore, anche se probabilmente le variazioni non sono omogenee e i nuovi punti vengono assegnati in funzione del livello del campionato e dei risultati ottenuti

      Elimina

Posta un commento